Aqu @teach: Introduzione all'acquacoltura
L’acquacoltura è l’allevamento in cattività e la produzione di pesci e di altre specie animali e vegetali acquatiche in condizioni controllate (Somerville et al. 2014). A causa del sovrasfruttamento e del conseguente declino degli stock ittici selvatici, l’acquacoltura è diventata sempre più importante negli ultimi decenni (Figura 1) e potrebbe diventare ancor più in futuro poiché gli stock ittici selvatici devono affrontare enormi pressioni dovute al cambiamento climatico (Gibbens 2019).
Figura 2: Nel 2016 l’acquacoltura rappresentava circa il 47% della produzione ittica globale (FAO 2018)
L’obiettivo principale di qualsiasi sistema di acquacoltura è quello di produrre, coltivare e vendere pesci o altri animali e piante acquatiche. La situazione di base dell’allevamento dei pesci è illustrata nella figura 2. I pesci che vivono in un corpo idrico ricevono nutrimento e ossigeno. Il loro metabolismo li converte in escreti e CO2 che, se si accumulano nell’acqua, sono tossici per i pesci. Diverse tecnologie di allevamento ittico affrontano questo problema utilizzando strategie diverse.
Figura 2: Il principio di base dell’acquacoltura dal punto di vista idrico. I pesci che vivono in acqua ricevono nutrimento e ossigeno. Il loro metabolismo li converte in escrementi e CO2, che sono tossici per i pesci. L’acqua diventa acque reflue
I sistemi di acquacoltura possono essere classificati in quattro tipi fondamentali: stagni per pesci, recinti per reti, sistemi a flusso continuo e sistemi di ricircolo (figura 3). Tecniche di acquacoltura «aperte», come recinzioni di rete e sistemi di flusso, rilasciano acque reflue ricche di sostanze nutritive nell’ambiente, causando potenzialmente eutrofizzazione e carenza di ossigeno nei corpi idrici. Nei sistemi di acquacoltura a ricircolo (RAS) queste acque reflue vengono trattate e riutilizzate all’interno del sistema.
Il RAS presenta diversi vantaggi rispetto ad altri sistemi di acquacoltura: si tratta di un sistema totalmente controllato che è ampiamente indipendente dalle condizioni locali; ha un bassissimo consumo di acqua con bassi flussi di acque reflue; e la produzione può essere pianificata e mirata tutto l’anno. Tuttavia, vi sono anche degli svantaggi, come i costi di investimento e di esercizio significativi e l’elevato rischio operativo dovuto alla tecnologia soggetta a guasti. La selezione delle specie è pertanto limitata principalmente ai carnivori, che comportano un prezzo di mercato più elevato rispetto agli erbivori, e il sistema dipende totalmente dai mangimi artificiali (cfr. Capitolo 4). In questo contesto, l’acquaponica può essere considerata come una forma di RAS o un’estensione della RAS. Pertanto, in questo capitolo, la parte acquacoltura di un sistema acquaponico a ricircolo è presentata in modo più dettagliato.
Figura 3: I principali tipi di sistemi di acquacoltura
*Copyright © Partner del progetto Aqu @teach. Aqu @teach è un partenariato strategico Erasmus+ per l’istruzione superiore (2017-2020) guidato dall’Università di Greenwich, in collaborazione con l’Università di Scienze Applicate di Zurigo (Svizzera), l’Università Tecnica di Madrid (Spagna), l’Università di Lubiana e il Centro Biotecnico Naklo (Slovenia) . *