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2.3 Filtrazione biologica

· Kentucky State University

La filtrazione biologica si riferisce alla ripartizione dell’ammoniaca (NH~3~ e NH~4~+) in nitrito (NO~2~) e poi ulteriormente in nitrato (NO~3~) mediante batteri nitrificanti naturali. Questi batteri vivono sulla superficie dei media contenuti in un serbatoio, chiamato collettivamente biofiltro. Il processo di conversione dell’ammoniaca in nitrato sarà dettagliato nella sezione relativa alla qualità dell’acqua.

In RAS, il biofiltro è progettato per funzionare a bassa pressione. C’è un serbatoio dedicato riempito con substrato come Kaldnes media, mezzi granulari, sfere di plastica o altri materiali inerti che hanno una grande superficie specifica o superficie del supporto per unità di volume. Più alta è la superficie specifica, più batteri possono crescere sui supporti, traducendo in una maggiore capacità di rimozione dell’ammoniaca. I progetti tipici dei biofiltri per RAS includono torri di sfiato, mezzi sommersi, letti fluidizzati, filtri a sabbia e filtri a letto statici. In acquaponica, il biofiltro può essere un’unità separata o parte del sistema. Nella coltura delle acque profonde (DWC), le pareti delle piante, i fondali delle zattere e le radici delle piante forniscono una superficie significativa per la colonizzazione dei batteri nitrificanti. A differenza del RAS, il sistema AP fornisce in genere un’ampia superficie per la colonizzazione dei batteri, in particolare per i sistemi accoppiati di dimensioni adeguate. Il sistema NFT (Nutrient Film Technique) (vedere la sezione seguente) è un’eccezione, in quanto solo un sottile strato di acqua viene applicato alle piante. Se il biofiltro è un’unità separata, dovrebbe essere posizionato dopo l’unità di rimozione dei solidi.

  • Fonte: Janelle Hager, Leigh Ann Bright, Josh Dusci, James Tidwell. 2021. Universita’ statale del Kentucky. Manuale di produzione Aquaponics: un manuale pratico per i coltivatori. *

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