12.8 Vermiponica e Acquaponica
Sarebbe negligente in questo capitolo per non parlare dei lombrichi e della loro introduzione in acquaponica, e quindi questo capitolo si conclude con un breve curriculum di questi invertebrati detritivori e delle loro capacità di convertire i rifiuti organici in fertilizzanti. Si dice che i vermi e il modo in cui digeriscono la materia erano di interesse per Aristotele e Charles Darwin, così come i filosofi Pascal e Thoreau (Adhikary 2012) e sono stati protetti dalla legge sotto Cleopatra. I lombrichi sono apprezzati in agricoltura e orticoltura in quanto sono «vitali per la salute del suolo perché trasportano sostanze nutritive e minerali dal basso alla superficie attraverso i loro rifiuti, e le loro gallerie aerano la terra» (National Geographic).
La vermicultura moderna è attribuita a Mary Appelhof, che nei primi anni ‘70 e ‘80 ha prodotto una serie di pubblicazioni sul compostaggio con vermi. Il vermicompostaggio contemporaneo avviene su scale grandi e piccole con l’obiettivo di eliminare i rifiuti organici e produrre fertilizzanti sotto forma di compost e «verme». Il tè ai vermi può essere prodotto immergendo i calchi di vermi o lisciviando i nutrienti dal compost attraverso la bagnatura o la bagnatura naturale del percolato dovuto alle precipitazioni.
Vermiponics utilizza i calchi di vermi principalmente rossi, noti anche come vermi tigre (Eisenia fetida) o (E. foetida) per fornire nutrienti in un sistema idroponico. Quando i vermi vengono introdotti in un sistema acquaponico, suggeriamo che il sistema venga definito «vermi-aquaponica» per differenziare i sistemi. È quindi l’introduzione di vermi nei letti in crescita delle parti vegetali di un sistema acquaponico. Va notato che la vermi-aquaponica è nella sua infanzia e praticata principalmente dagli hobbisti e nei laboratori di ricerca. I vermi vengono introdotti principalmente nei terreni di coltivazione delle piante, di solito letti di ghiaia, dove possono aiutare a scomporre eventuali rifiuti solidi provenienti dai pesci e dai detriti delle piante e inoltre fornire nutrienti aggiuntivi per le piante, e possono anche essere alimentati ai pesci carnivori. Nella maggior parte dei casi i letti sono di tipo alluvione e scarico, in modo che i vermi non siano costantemente sott’acqua.
Riconoscimenti Gli autori ringraziano Consiglio Nazionale per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico-CNPQ (Numero Progetto 455349/2012-6) e Fondazione di Ricerca Scientifico e Tecnologico di Santa Catarina Stato-FAPESC (Numero Progetto 2013TR3406 e 2015TR453).